I bambini d’argilla

child in mexicoKarla, Rodrigo e Gustavo sono tre bambini che vivono a Coyotepec, una comunità rurale nei pressi di Città del Messico. Rodrigo ha 10 anni, Karla 9 e Gustavo 8; hanno sempre vissuto qui, dove tutti, adulti e bambini, lavorano nella produzione di mattoni.
Spesso, i bambini come loro non frequentano la scuola, vengono chiamati “i bambini di argilla” e sono discriminati proprio perché provenienti da una zona povera.

La produzione dei mattoni La lavorazione dei mattoni inizia nel pomeriggio, quando gli uomini iniziano a scavare nel fango. Il giorno dopo, all’alba, gli stessi operai mischiano acqua, argilla e sabbia, dopodiché i bambini trasportano l’impasto per poterlo lavorare e asciugare al sole. Tutto questo per innumerevoli volte, allineando velocemente migliaia di mattoni a terra, per guadagnare quasi otto euro al giorno. Vita per i bambini Karla e i suoi fratelli si alzano alle 7 di mattina. Dopo la colazione escono di casa per lavorare con la mamma e il nonno. Questi piccoli, però, grazie ai sostenitori di Compassion, possono anche andare a scuola, senza dover lavorare duramente come altri bambini. Maricela, la mamma, cerca di fare il lavoro che avrebbero dovuto fare loro; sa che l’aiuto dei suoi figli sarebbe utile, ma ha capito l’importanza di avere una formazione. Maricela, infatti, non ha mai studiato e per questo vuole che i figli abbiano un future migliore, seguendo con costanza i principi che ricevono attraverso il programma di Compassion. “Il loro atteggiamento è migliorato – ci racconta– hanno degli obiettivi per il loro avvenire. Prima di frequentare il centro la loro unica ambizione era fare mattoni per tutta la vita”. Karla vuole diventare una maestra, Gustavo un dottore per curare gli altri bambini, mentre Rodrigo sogna di essere un cuoco famoso. Questi desideri saranno forse difficili da raggiungere, ma tutti e tre non hanno paura di impegnarsi a fondo per superare la povertà. L’intervento della chiesa Il responsabile di una chiesa locale, Jose Juan Castillo, conosce bene la situazione di questa comunità. Dopo aver concluso gli studi, arrivò a Coyotepec per guidare un gruppo di famiglie: “Decisi di servire Dio qui perché vidi la discriminazione verso i bambini più poveri. La mia personale motivazione è aiutare questi bambini con amore, come faceva Gesù. Quello che più apprezziamo sono i sorrisi e l’amore che riceviamo dai bambini. La mia più grande soddisfazione è quella di essere accolto nelle famiglie che permettono ai figli di frequentare il centro”. Purtroppo molti genitori non sono consapevoli dei benefici a lungo termine. È molto comune vedere bambini che lavorano, le famiglie possono guadagnare un po’ di più e, invece di frequentare la scuola e costruirsi un futuro, i bambini lavorano tutto il giorno con i loro genitori. Ogni famiglia lavora duramente, ma difficilmente si riesce a guadagnare più di sei dollari al giorno, a fronte di una produzione di 600 mattoni. I bambini che frequentano il centro possono invece seguire corsi in base alla loro età, avere un aiuto per lo studio, leggere la Bibbia, imparare a suonare, giocare e fare sport. Inoltre, quando sono al centro, ricevono pasti nutrienti e vengono monitorati con check-up medici e vaccini. La cura e l’amore che ricevono fanno la differenza: possono vedere se stessi con maggior autostima. I “bambini di argilla” non hanno libertà di scelta, sanno che il loro futuro sarà legato ai mattoni, i bambini che frequentano il centro sono invece aiutati a studiare, crescere ed essere liberi di esprimersi come figli di Dio.

Pubblicato da Rino Sciaraffa

Dopo tanti anni di lavoro nel settore profit, in ambito amministrativo, ho scelto di portare le mie conoscenze e competenze al servizio del settore NON-PROFIT. Faccio il Project Manager di Campagne di sensibilizzazione sui temi della Campagna del Millennio e da un pò di tempo mi dedico al fundraising.

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